Come comportarsi se si è genitori separati o divorziati ai tempi del coronavirus?
Purtroppo le continue modifiche e il susseguirsi di disposizioni, ha creato una maggiore incertezza tra i genitori che non sanno come comportarsi. Tante le richieste sulle questioni attinenti al c.d. diritto di visita del genitore non collocatario dei propri figli minori; più in particolare ci si chiede se gli spostamenti dei genitori per prendere e riportare i figli possano essere ricompresi negli spostamenti autorizzati e dunque se possano essere considerati o meno leciti.
Sicuramente i divieti di spostamento imposti dal DPCM del 22 marzo 2020 non possono essere utilizzati dai genitori per impedire all’altro di vedere il proprio figlio, tutt’al più se vi sono prioritarie esigenze di salute è possibile limitare temporaneamente il diritto di visita.
Facciamo chiarezza sul decreto relativo al coronavirus
La presidenza del Consiglio nel sito http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa# risponde al quesito in modo chiaro e non esclude il diritto di visita dei genitori anzi ammette la possibilità di spostarsi da un comune ad un altro se vi è l’esigenza di raggiungere i propri figli. Ovviamente è necessario utilizzare il buon senso e tutte le dovute cautele a causa del coronavirus.
Il divieto di spostamento incide sulla libertà personale dei soggetti ma non anche sulla efficacia del provvedimento giudiziario già in essere, il quale conserva la propria validità.
Pertanto, qualora il genitore impedisse all’altro di poter vedere i figli senza prima aver ottenuto un provvedimento modificativo del Giudice, limitandosi quindi ad addurre l’impossibilità a causa delle disposizioni governative, commetterebbe un illecito.
Due interessi differenti
E’ chiaro che vi sono due interessi in contrasto a causa dell’emergenza coronavirus: da una parte il diritto alla salute costituzionalmente garantito dall’articolo 32, e dall’altra il principio di genitorialità congiunta di cui all’articolo 155 del Codice Civile sostituito dall’articolo 1 della Legge 8 Febbraio 2006 n. 54, conformemente al quale anche in caso di separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione ed istruzione da entrambi.
Ordinanze contrastanti al tempo del coronavirus
Nei giorni scorsi vi sono state ordinanze contrastanti, vedi Tribunale di Milano dell’11 marzo 2020 con la quale si è disposto che “Nessuna chiusura di ambiti regionali può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti” e il Tribunale di Bari del 26 marzo 2002 con pronuncia opposta con la quale si è disposto che “Sul diritto di visita del padre prevale la tutela della salute del minore. Finché dura l’emergenza coronavirus, è possibile sopperire con videochiamate o Skype.”
Inoltre è di pochi giorni fa quella del Tribunale di Napoli, che ha ritenuto che: “nell’attuale contesto di divieti alla circolazione imposti dalla normativa sia nazionale sia regionale, la disciplina delle visite non possa più prevedere gli spostamenti dei minori e che quindi la frequentazione genitori-figli debba essere assicurata con colloqui da remoto anche mediante videochiamata”.
Inutile dire che ogni vicenda familiare ha le sue dinamiche e specificità, quindi bisogna verificare il contesto in cui si vive : la presenza o meno di soggetti anziani maggiormente a rischio contagio o bambini immunodepressi o cagionevoli di salute. Inoltre bisogna verificare le distanze tra Comuni diversi o addirittura regioni. Tutto questo deve essere preso in considerazione prima di prendere una decisione, un accordo o di rivolgersi al Tribunale.
La soluzione
Una delle possibili soluzioni è quella di modificare temporaneamente tramite un accordo le modalità di esercizio del diritto di visita, accorpando i tempi di visita in periodi più lunghi. Il fine è quello di ridurre al minimo le uscite e quindi il rischio del contagio senza il venir meno alla continuità nel rapporto genitoriale, il tutto incrementando anche i contatti telefonici.
E’ inutile dire che, in maggior misura in questo periodo, la migliore soluzione sia quella di limitare tutti i conflitti e le ostilità collaborando fra genitori per il bene dei propri figli.
Avvocato Rosella Malune
Leave a Reply