Spesso si sentono usare i termini “querela” e “denuncia” come due sinonimi, tendendo ad adottare impropriamente un termine al posto dell’altro.
Entrambi sono atti volti ad accusare qualcuno di aver commesso un illecito per il quale è richiesto l’intervento della pubblica autorità. Essi, tuttavia, sono due istituti giuridici molto diversi tra loro, sia nell’aspetto tecnico ma soprattutto nella loro natura.
La denuncia
Con la denuncia, ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio ne informa la Procura della Repubblica o le forze dell’ordine. Di regola per i cittadini comuni questo non costituisce un obbligo (come per le forze dell’ordine).
In alcuni casi, però, anche per i privati ciò è obbligatorio:
- quando si tratta di reati di maggiore gravità (delitti contro la personalità dello Stato, per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo)
- quando, dopo aver ricevuto denaro o cose provenienti da delitto senza conoscerne la provenienza, successivamente ne viene a conoscenza
La denuncia è presentata oralmente o per iscritto, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, alla Procura della Repubblica o alle forze dell’ordine. Occorre munirsi di un valido documento di identità. Se è presentata per iscritto, è sottoscritta dal denunciante o da un suo procuratore speciale. Le denunce anonime non possono essere in alcun modo utilizzate.
La querela
La querela è la dichiarazione, personale o a mezzo di procuratore speciale, con la quale una persona che ha subito un reato esprime la volontà che venga istruito un procedimento per punire il colpevole. La querela riguarda i reati non perseguibili d’ufficio, proprio perché la loro persecuzione è subordinata al “sollecito” della vittima.
La dichiarazione è presentata oralmente o per iscritto alla Procura della Repubblica o alle forze dell’ordine (Questura, Carabinieri). Occorre munirsi di un valido documento di identità. Chi riceve la querela provvede all’identificazione della persona che la propone ed all’attestazione della data e del luogo della presentazione.
Se la querela è presentata alla polizia giudiziaria o all’agente consolare, questi la trasmettono alla Procura della Repubblica.
Il diritto di querela deve essere esercitato, di regola, entro tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato, ma ci sono alcuni reati che permettono di presentare la querela entro i sei mesi.
Avvocato Rosella Malune
Studio Legale Malune Firenze
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